Festa dell’albero – 23 Novembre

Festa dell’albero – 23 Novembre

Sabato 23 novembre ti aspettiamo alle 16:00

Per i più piccoli ci sarà un laboratorio gratuito in cui pianteremo un bulbo in un vasetto da curare e far fiorire in primavera
Ci sarà anche @legambienteferrara con un laboratorio creativo per grandi e piccoli
@vivaimarzola continuerà la distribuzione gratuita del progetto Mettiamo Radici per Il Futuro
per finire.. aperitivo in compagnia!

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acer platanoides

Acero riccio: il campione dell’antismog

Acero riccio: il campione dell’antismog

Acero riccio

foglie di acero riccio

L’Acer platanoides, anche chiamato acero riccio o norvegese, è un albero molto utilizzato nei nostri giardini. Ha una chioma globosa e raggiunge un altezza di 20-25m, è quindi adatto per creare una bella ombra nel nostro spazio verde. Ha una crescita veloce e perde le foglie in inverno. Il nome platanoides è stato dato vista la somiglianza delle sue foglie a quelle del platano.

Abbiamo però un’altra ottima ragione per piantarlo: è campione dell’antismog! Infatti riesce a catturare in circa 20 anni ben 3.8 tonnellate di anidride carbonica. Ma non solo: ha la capacità di assorbire gli inquinanti gassosi e le povere sottili causati dall’inquinamento. Con la sua chioma densa e tonda è ottimo anche per mitigare le isole di calore che si vengono a creare in città, abbassando la temperatura nelle sue vicinanze.

foglie in autunno di acero riccio

foliage autunnale

L’acero riccio non è solo campione dell’antismog, è anche una pianta molto bella. In autunno le foglie assumono una bellissima colorazione, sono quindi adatte per creare giardini con fogliage autunnale.

La varietà Acer platanoides Crimson King dalle foglie rosse sin dalla primavera è molto ornamentale, inoltre è più resistente alla siccità grazie alla presenza nelle foglie di antociani.

L’acero riccio è un albero autoctono, quindi non presenta difficoltà di coltivazione: una posizione luminosa e acqua sufficiente soprattutto durante il periodo estivo vi assicureranno una pianta sana. Non è una pianta longeva, la sua vita media è di 150 anni.

Il nostro consiglio: nei primi anni coprite il tronco con della juta, eviterete scottature sul tronco causate dal sole. 

Quindi se state cercando un albero per il vostro giardino che non sia solo bello ma che faccia bene all’ambiente l’acero riccio è quello che fa per voi!

fonte: coldiretti  https://www.coldiretti.it/ambiente-e-sviluppo-sostenibile/smog-le-superpiante-mangia-polveri

 

Il metodo migliore per piantare un albero? Ve lo diciamo noi: https://www.gardenarcobaleno.it/piantare-un-albero/

 

Cura delle rose, regine del giardino

Cura delle rose, regine del giardino

Le rose vengono classificate come un mondo a sé stante. E a ben ragione visto che ce ne sono di tantissime tipologie per soddisfare tutti i gusti.

In questo articolo per semplificare molto (ci vorrebbero tantissimi articoli per non farlo) le divideremo in 3 gruppi:

  • a grandi fiori: sono quelle che hanno fiori grandi, spesso profumati e si possono recidere
  • paesaggistiche, da aiuola: sono quelle che prediligono la formazione di un bel cespuglio e fanno tanti fiori, di medio-piccole dimensioni
  • rampicanti: quelle che hanno bisogno di sostegno

C’è anche una distinzione a seconda della fioritura: rose antiche (unica fioritura a maggio) e rose moderne (a fioritura continua da maggio sino all’autunno anche inoltrato). La maggior parte delle rose in commercio sono rose moderne. Ogni anno escono nuovi ibridi. Negli ultimi anni troviamo sempre più rose adatte alla coltivazione in piccoli vasi, quindi adatte anche al balcone.

E’ un bel passo in avanti perché in realtà la rosa non ha una ‘struttura radicale’ adatta al vaso: la sua radice simile ad una carota (fittone) che quindi chiede profondità. Il minimo infatti per coltivare la rosa in vaso è 30-40 cm di altezza.

Terreno

Nella coltivazione delle rose in giardino il terreno per la messa a dimora deve essere ben drenato e ricco di sostanze nutritive.

Esposizione

Per crescere e fiorire, le rose hanno bisogno di almeno 6 ore di esposizione ai raggi solari. Il meglio per loro è una situazione che permetta alcune ore di ombra, in questa maniera si evita in estate che vadano in black out per il troppo caldo.

Questo vale a maggior ragione nel caso di piante coltivate in vaso.

Annaffiatura

Queste piante necessitano di abbondanti annaffiature, specialmente nei primi mesi dall’impianto, quando hanno un apparato radicale ancora piccolo. Andranno quindi date abbondanti quantità di acqua in estate da diminuire nei periodi meno caldi. Meglio adacquare solo la terra e non le foglie, per evitare la formazione di malattie fungine.

Malattie

Pur essendo forti e vigorose anche le rose temono e sono sensibili a diverse malattie. Per le malattie fungine un buon atteggiamento da adottare è la prevenzione.

Le malattie fungine principali sono tre e fortunatamente hanno 3 tipi di macchie diverse

Oidio o mal bianco: macchie bianche

Ticchiolatura: piccole macchie scure

Peronospora: grandi macchie scure che prendono buona parte della foglia

Per prevenire è importante scegliere bene il terriccio (con un buon drenaggio), disporre le piante distanziate fra loro, annaffiare il terreno e non le foglie, non concimare tanto.


Un trattamento preventivo semplice è con i
l bicarbonato di sodio(dosaggio: 5-10 g per 1 l di acqua). Sciolto e irrorato di sera sulle foglie, crea un ambiente inospitale per i funghi e, dunque, evita queste malattie.

Per quanto riguarda gli afidi o pidocchi preventivamente è possibile interrare degli spicchi d’aglio vicino alle piante e in caso di infestazione utilizzare un infuso d’aglio o un macerato d’ ortica. L’infuso d’aglio si prepara schiacciando 75 gr d’aglio messi in infusione in 10 litri d’acqua calda per 5 ore. E’ un efficace antiparassitario sugli insetti nocivi in genere e in particolare sugli afidi.

Per il macerato d’ortica si utilizza tutta la pianta, tranne le radici e le dosi sono 100 gr per litro d’acqua.

Immergere un sacco di iuta contenente l’ortica in un recipiente con la quantità d’acqua desiderata. Si consiglia di utilizzare contenitori in terracotta, legno, o al più plastica, si sconsiglia l’utilizzo di contenitori metallici.
Il contenitore, per favorire il ricambio d’aria, non dovrà essere chiuso ermeticamente. Il macerato di ortica va a questo punto mescolato almeno una volta al giorno e va tenuto per 24 ore poi, dopo essere stato filtrato, può essere spruzzato direttamente sulla pianta non diluito.

 

La cura delle rose, le regine del giardino non è così difficile come sembra. Ma se in giardino volessimo invece qualcosa di più facile? Potreste considerare le piante grasse! https://www.gardenarcobaleno.it/piante-grasse-per-il-giardino-quali-scegliere/

Come curare la dipladenia o Gelsomino del Cile

Come curare la dipladenia

dipladenia rampicante

Il Gelsomino del Cile, o dipladenia, è una pianta molto utilizzata per i nostri balconi. La sua fioritura abbondante e di grande effetto è molto apprezzata per creare tante combinazioni di colori. Come possiamo tenerla al meglio?

 Curare la dipladenia è molto semplice. Preferisce un’esposizione soleggiata, un terreno ben drenato e irrigazioni regolari.

E’ adatta a balconi che abbiamo almeno una mezza giornata abbondante di sole diretto, questo favorirà la produzione di tanti fiori.

Per quanto riguarda il terriccio meglio aggiungere nelle vaschette o nei vasi argilla espansa o lapillo. In questo modo si eviteranno ristagni idrici, che sono nocivi per le nostre dipladenie.

Le irrigazioni sono sempre un tasto dolente: troppa acqua o troppo poca? Il trucco è sempre quello di sentire il terreno con un dito. Se la terra è secca è necessario adacquare abbondantemente, per poi lasciarlo asciugare sino a che sarà necessario ripetere l’operazione.

E’ una pianta sensibile al freddo: se ci troviamo in zone con inverni non miti sarà quindi necessario ripararla.

Utilizzo

La dipladenia si può utilizzare in diversi modi: è possibile farla arrampicare con un sostegno lungo un muro, farla ricadere dalle vaschette del balcone oppure in un bel vaso sotto un gazebo. In tutti i casi però è meglio scegliere un contenitore il più profondo possibile in modo da dare spazio alle radici, permettendo così la formazione di una pianta rigogliosa.

Per avere una fioritura lunga e abbondante è sicuramente necessario l’aiuto della concimazione adatta alle piante fiorite.

La dipladenia la troviamo in diversi colori: bianco, rosa, rossa e spesso con il centro del fiore giallo. Un fiore molto simile, ma giallo è l’Allamanda. Ne abbiamo parlato qui: https://www.gardenarcobaleno.it/allamanda-la-pianta-del-mese-agosto-2/

 

Come mantenere un bouquet di rose rosse

Come mantenere un bouquet di rose rosse

Siete passate dal fiorista e non avete resistito.  Oppure è arrivato Sarose rossen Valentino e avete ricevuto un bellissimo bouquet di rose rosse. Qualunque sia la ragione volete mantenere il vostro mazzo di rose il più a lungo possibile. Come fare però? Fortunatamente ci sono pochi e semplici accorgimenti!

Seguiamo insieme i passaggi:

. Assicurati che il vaso in cui metterai il bouquet sia ben pulito, senza residui di un precedente mazzo di fiori

. Con delle forbici da potare taglia in diagonale un pezzettino di gamboPuoi usare anche un coltello ben affilato e pulito. Questo permetterà alle rose di assorbire tutta l’acqua che possono

. Elimina eventuali foglie.

. Riempi il vaso a metà con acqua fresca e aggiungi 1 cucchiaio di zucchero e una pastiglia di aspirina. Tutti i gambi devono essere ben immersi nell’acqua.

. Importante: cambiare l’acqua ogni 2-3 giorni aiuterà a mantenere le rose più fresche e più a lungo.

I passaggi su come mantenere un bouquet di rose rosse sono molto pochi come avete visto. Seguendoli vi potrete godere il più possibile il vostro mazzo di fiori.

E’ anche possibile seccare le rose per poterle tenere ancora di più!

https://www.giardinaggio.it/piante-appartamento/fiori-secchi/seccare-rose.asp

 

Anziché essere delle rose è un mazzo di gerbere? Ecco i nostri consigli:

https://www.gardenarcobaleno.it/gerbere-recise-mantenerle/

Acacia dealbata – la pianta del mese di Febbraio

Acacia dealbata – la pianta del mese di Febbraio

La mimosa, o Acacia dealbata, è amatissima per la sua fioritura invernale spumeggiante. E’ un piccolo albero adatto ai climi miti: soffre molto infatti il gelo invernale. Nel caso dunque di zone a inverni freddi è meglio proteggerle o ripararle con un tessuto non tessuto bianco.

Sono piante con una buona velocità di crescita ed altezza ridotta, che le rendono adatte per piccole aiuole. Le loro foglie, composte da tantissime foglioline, sono persistenti anche durante il periodo invernale. I fiori sbocciano verso fine febbraio, sono pannocchie formate da minimo 10 sino a 200 capolini gialli. In estate invece troviamo i suoi frutti: dei bacelli che maturano per tutto il periodo estivo/autunnale.

Nelle zone soggette a gelate, soprattutto prolungate, meglio coltivare la mimosa in vaso. Questa dovrà essere protetta durante l’inverno o spostata in serra fredda. Meglio riporla in pieno sole, sia per le piante coltivate in vaso che a terra.

Poiché le mimose soffrono la siccità le annaffiature devono essere generose e regolari, soprattutto durante il periodo estivo. In inverno invece posso essere sospese sino alla primavera. In tutti i casi dopo i primi anni in cui le irrigazioni dovranno essere ben cadenzate, si potranno limitare a qualche intervento occasionale.

La concimazione è necessaria sia per le piante in vaso che per quelle poste a terra. In autunno scegliere un concime organico da spargere sul terreno, mentre in primavera si potrà scegliere un concime granulare a lenta cessione.

L’Acacia dealbata non presenta particolari malattie, tuttavia può essere soggetta ad afidi e acari soprattutto durante l’estate. Basterà trattarla con prodotti specifici facilmente reperibili in commercio, anche biologici.

 

Per approfondimenti:

https://www.actaplantarum.org/flora/flora_info.php?id=211

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E se invece di alberi avete voglia di fioritura bulbose, vi lasciamo il link al nostro articolo sui bulbi di primavera: